venerdì 26 agosto 2011

L'abolizione Province e piccoli Comuni, non può essere solo una questione di numeri

Sorcini (Pdl) "l'abolizione Province e piccoli Comuni, non può essere solo una questione di numeri"

(Cittadino e Provincia) – Perugia 25 agosto 2011 – “Non occorreva attendere i terribili eventi economici di un afoso Ferragosto – afferma in una nota il capogruppo del Pdl in Consiglio Provinciale Piero Sorcini - per capire che fosse arrivato il momento di tagliare i costi ed i privilegi della politica. A tutti è chiara la necessità di rivisitare in modo strutturale l’articolata impalcatura dello Stato. Ora nell’emergenza e nel tentativo di placare la rabbia del popolo per le troppe occasioni perse, si è dato in pasto del grande pachiderma istituzionale, non la testa, ma la modesta e già spelacchiata coda. Perché è certo che abolire i piccoli Comuni, dove la politica è volontariato e dove il consigliere è un valore aggiunto per il territorio e per la sua comunità, rappresenta un insulto al buon senso e al ragionevole confronto istituzionale. Le ultime norme in termini di decentramento e di federalismo già prevedono l’accorpamento di essenziali funzioni amministrative necessarie per risparmiare risorse e migliorare l’efficienza dei servizi. Ma certamente il capolavoro si è manifestato con le Province. Che molte di queste fossero inutili e spesso anche dannose nel momento in cui non venivano ottimizzate le risorse pubbliche e si ingeneravano sprechi spaventosi, era chiaro ed evidente a tutti. Ma che questo dipendesse esclusivamente dalla superficie e dal numero degli abitanti, era sfuggito ai più, compreso al sottoscritto. Il PDL in Provincia ha più volte manifestato l’esigenza di una riforma coraggiosa oltre le righe della retorica e delle proprie poltrone. Dovremmo, nei tempi e nei modi di un confronto parlamentare responsabile e costruttivo, arrivare a premiare quelle realtà con bilanci virtuosi e con parametri complessivamente positivi, decidendo per l’abolizione delle altre. Se invece si ritiene che un Ente gestionale come la Provincia, non necessita di un apparato elettivo, si dovrà optare subito per la loro completa eliminazione. Perché una cosa è certa: se è vero come è vero che occorre semplificare e ridurre i costi della politica, possiamo tranquillamente fare a meno delle Province ma, probabilmente, con una gradualità che permetta una stabilizzazione ad esempio del personale, del patrimonio immobiliare e delle funzioni da ridistribuire. Per essere chiari, questa gradualità, ricercata attraverso l’analisi di quei parametri meritori di cui abbiamo accennato, eviterebbe nell’immediato il rischio di un aumento dei costi nell’attribuzione e nell’esercizio di funzioni che attualmente esercitano le Province e che vanno in sintesi dalle strade alla gestione delle acque, dall’edilizia scolastica alla formazione professionale, fino al controllo sui Piani Regolatori dei Comuni del rispettivo comprensorio. Una considerazione va fatta sui colleghi di Terni. Se non cambierà il testo della manovra bis saranno fuori senza una congrua causale a fine legislatura. Tra ternani e perugini abbiamo assistito spesso a proverbiali scontri calcistici, non avremmo mai immaginato però di risolvere la contesa vincendo a tavolino e non sul campo la gara di migliore “provincia” dell’Umbria”.

http://www.provincia.perugia.it/web/guest/news/perugiainforma/dallaprovincia/news/-/journal_content/56_INSTANCE_CGja/10421/545748

giovedì 28 luglio 2011

Conferenza Stampa PDL Provincia di Perugia


PDL – Provincia di Perugia
CONFERENZA STAMPA
28 luglio 2011

La crisi economica che stiamo vivendo impone non solo tagli alle spese della
politica ma la necessità di un grande impegno nell’amministrare il bene
pubblico con oculatezza, lungimiranza e trasparenza. Basta con gli
amministratori che spendono o hanno speso con troppa leggerezza e
superficialità denaro pubblico. Questo è stato e resta il nostro impegno
prioritario di Consiglieri Provinciali. In questo primo semestre del 2011, l’
amministrazione del Presidente Guasticchi è mancata essenzialmente in ciò che
aveva sbandierato da sempre: investimenti che razionalizzassero la spesa e
migliorassero i servizi. La riorganizzazione del personale ed il taglio al
numero dei dirigenti. La formazione e valorizzazione del personale è, infatti,
essenziale per eliminare l’esubero di alcuni profili e per favorire il
passaggio ad altri che sono sott’organico, ovvero per essere utilizzati
compiutamente in altri Enti.
E’ mancata la valorizzazione del patrimonio immobiliare attraverso un progetto
articolato, organico e generale; gli interventi a francobollo sono il modo
peggiore per investire le esigue risorse.
Altra criticità, l’eliminazione di code di spesa per gli affitti passivi
relativi ad alcune sedi della Provincia. Gli avanzi di bilancio del 2010, per
4,2 milioni di euro, erano l’occasione per investire risorse sulle dissestate
strade provinciali che rappresentano non solo il collegamento di frazioni ma
percorsi turistici, filiere agroalimentari e commerciali di eccellenza. Non
fosse altro che, il recente prelievo sulle RCA impone di restituire anche
attraverso la cura e la sicurezza delle proprie strade, una giustificazione ad
una scelta che solo metà delle Province italiane hanno fin qui adottato.
Il progetto del “Villaggio degli anziani” nel Parco di S. Margherita, da noi
proposto e sostenuto, rappresenta un elemento concreto su cui i cittadini
possono giudicare gli obbiettivi di un Ente che lavora per la comunità in modo
utile.
Le tante soluzioni da noi proposte sono state indirizzate non ad una
opposizione becera, che tra l'altro fin qui non ha mai prodotto risultati
positivi, ma alla risoluzione dei problemi, tanto che il Gruppo ha scelto
unanimemente dal primo giorno di legislatura, una politica improntata al
confronto e alla proposizione di soluzioni che rendessero più efficace,
tempestiva e trasparente, l’azione amministrativa dell’Ente e i servizi per il
cittadino. Non dimentichiamo, infatti, in tema di PTCP i tempi di attesa che
abbiamo trovato per restituire i rispettivi piani regolatori ai Comuni. Abbiamo
compreso fin dall’inizio la necessità di una comunità che aveva bisogno di un
contributo anche dai Consiglieri di opposizione, senza dimenticare l’azione di
controllo che ci compete ed anzi attivando in Commissione Controllo e Garanzia,
da noi presieduta, un’attenta disamina di tutte le Delibere di Giunta e di
Consiglio.
In questo momento, a partire dal Capo dello Stato, si avverte l’esigenza di un
confronto e di un contributo da parte di tutti, significativo per la
democrazia, rispettoso dei ruoli e del mandato elettorale, ma anche consapevole
del momento difficile che il nostro Paese sta attraversando. A differenza di
altri, non siamo entrati in diatribe senza senso e facili da cavalcare, abbiamo
messo da parte visibilità e riscontri immediati del consenso, per occuparci con
umiltà dei problemi dei cittadini, per i quali comprendiamo non essere
sufficienti le prese di posizione o le chiacchiere sull’utilità o meno delle
Province, dei piccoli Comuni e delle piccole Regioni, avendo necessità di fatti
e di grande trasparenza.


lunedì 25 luglio 2011

giovedì 14 luglio 2011

INTERROGAZIONE Oggetto: crisi idrica.

Al Presidente della Provincia

INTERROGAZIONE

Oggetto: crisi idrica.

Premesso che

- è situazione ordinaria lo stato di sofferenza del territorio umbro per la carenza di risorse idriche durante il periodo estivo, con evidenti ripercussioni sulle produzioni agricole e sul comparto zootecnico.

Considerato che

- il riproporsi del problema ha fatto emergere carenze dal punto di vista strutturale e che, pertanto, non è più possibile procedere con provvedimenti tampone quali le ordinanze di blocco degli attingimenti (come quella del fiume Nestore) idonee a fronteggiare il momento dell’emergenza ma incapaci di offrire una soluzione effettiva;

- occorre predisporre un piano di programmazione di interventi ad ampio respiro e a lunga scadenza da concordare con le associazioni di categoria. Un dibattito a 360° che vada dalle scelte colturali al recupero, ad esempio, delle acque chiare dalla rete fognaria, al fine di poter intervenire in maniera strutturale sulla questione.

Valutato che la situazione attuale incide sulla produttività e sull’economia dei territori e, se non affrontata immediatamente, rischia di comprometterne definitivamente il settore dell’agricoltura locale.

INTERROGANO la S.V. per un idonea approfondimento in Consiglio che ci aggiorni anche sullo stato di avanzamento dei lavori sulla diga di Montedoglio.

Perugia 14 luglio 2011

giovedì 7 luglio 2011

Rilancio Parco Santa Margherita - Il capogruppo della Pdl Sorcini rilancia il progetto Villaggio degli Anziani

"Un campus sul modello universitario dove le persone sono inserite nel contesto sociale e non parcheggiate in una struttura tradizionale"


(Cittadino e Provincia – Perugia 7 luglio 2011) – Nuovi passi in avanti per il recupero del patrimonio del Parco di Santa Margherita di Perugia. La Provincia sta definendo un’ipotesi progettuale da presentare alla Commissione congiunta costituita fra Comune e Provincia per dare una nuova destinazione agli immobili dell’ente presenti, dopo che è stata venduta all’Università per Stranieri la struttura ex senologia. In questo quadro di cambiamento si inserisce la proposta del capogruppo provinciale del Pdl di creare i presupposti per la costruzione de “Il Villaggio degli Anziani” perfettamente inserito in mezzo al verde pubblico, a ridosso sia del centro storico che del futuro quartiere recuperato di Monteluce. “Occorre un progetto – ha spiegato Piero Sorcini, che è prossimo a licenziare una interpellanza all’assessore Piero Mignini - che integri le attuali offerte e risolva la questione strutturalmente sia delle liste di attesa che del mercato delle “badanti”, ponendo gli anziani a rango di protagonisti anche nella Terza Età. Il villaggio degli anziani, un campus per pensionati, sul modello delle “cittadelle universitarie” può rappresentare una scelta alternativa e non un ripiego a contingenti necessità personali e familiari. Una struttura ricettiva con appartamenti e servizi, spazi verdi e luoghi comuni di ritrovo, dove gli anziani possano ancora misurare le proprie capacità, certi di avere una assistenza coordinata ed organizzata, senza rinunciare ai propri stili di vita, ai propri ritmi, alla libertà personale. Un’urgenza simile non si risolve aggiungendo qualche posto letto nelle case di riposo o con delle micro residenze assistite. Serve un salto di qualità, delle idee nuove. Un villaggio nella città, un centro residenziale con tutti i servizi ottimizzati alla funzionalità, all’economicità di esercizio, alle specifiche esigenze dell’anziano”. Il capogruppo del Pdl ha messo in evidenza anche che il progetto è un investimento sul presente e sul prossimo futuro: “Oggi la tendenza all’autonomia rende ancora più critico il rapporto di solidarietà tra genitori anziani e figli adulti, anche in considerazione di un mutato modello economico-professionale. In questi ultimi anni sono aumentate le richieste per accedere alle case di riposo pubbliche o private”.

http://www.provincia.perugia.it/web/guest/news/perugiainforma/dallaprovincia/news/-/journal_content/56_INSTANCE_CGja/10421/532130

venerdì 17 giugno 2011

Incontro sul Difensore civico - "figura superata o da attualizzare?"

Sorcini (Pdl) dice no alla sua istituzione, perplesso anche il socialista Bastioli


(Cittadino e Provincia – Perugia 13 giugno 2011) – Difensore civico: una figura ancora attuale? Di questo si è parlato durante un incontro della Commissione Statuto e Regolamenti della Provincia di Perugia, presieduta da Valter Carloia. A fronte delle modifiche legislative intervenute di recente c’è stato anche un confronto con l’Anci, attraverso l’intervento del segretario generale regionale Silvio Ranieri, sulla possibilità di una nuova modalità di utilizzo del difensore civico, vista anche la prossima introduzione del mediatore. “Il difensore civico è nato negli anni ’90 – ha spiegato Ranieri – ora, per esigenze di finanza pubblica, non esiste più”. “Di fatto – ha continuato il responsabile Anci – questo organo intermediario tra amministrazione e cittadino non ha avuto un grande riscontro da parte dei cittadini stessi. Forse si è trattato di una scarsa comunicazione? Un altro problema: talvolta il difensore civico è stato elemento di contrapposizione invece che di aiuto. Invece non deve assolutamente essere una figura politica”. “Per quanto riguarda poi l’individuazione di un nuovo ruolo – ha concluso Ranieri – a cavallo tra difensore civico e conciliatore, porterò la riflessione nell’ambito del consiglio direttivo dell’Anci”. Nel suo intervento, il capogruppo del Pdl Piero Sorcini ha manifestato grandi perplessità: “E’ una figura ormai obsoleta – ha spiegato – è l’utilizzo da parte del cittadino è sempre stato modesto. Ora ci sono nuovi organismi che funzionano molto bene come garanti, ricordiamo per esempio l’associazione dei Consumatori. Creare un nuovo ruolo? Avrebbe dei costi elevati, meglio non farlo”. “L’abrogazione del difensore civico è stata conseguente ad uno studio dei risultati di questi ultimi anni – ha spiegato nel suo intervento il capogruppo dei socialisti riformisti Enrico Bastioli – oggi i Comuni non hanno più le risorse necessarie”. “Comunque – ha aggiunto il consigliere – Vediamo che cosa scaturisce dagli incontri futuri tra Upi e Anci”. Il presidente di commissione ha concluso l’incontro spiegando: “Lasciamo la questione aperta: nello statuto dell’Ente questa figura è contemplata, ma va armonizzata con le esigenze dei Comuni. Vediamo dunque gli sviluppi futuri”.

http://www.provincia.perugia.it/web/guest/news/perugiainforma/dallaprovincia/news/-/journal_content/56_INSTANCE_CGja/10421/524409

giovedì 26 maggio 2011

Gruppo Pdl: "La maggioranza si sfalda, consiglio provinciale salta ancora una volta"

Si doveva discutere il "cruciale destino" della Perugia-Bettole. Centrosinistra diviso dalle correnti territoriali

(Cittadino e Provincia – Perugia 26 maggio 2011) – “Una maggioranza e una Giunta sempre presente davanti alle telecamere e agli incontri di “passerella”, ma quando serve amministrare e regolamentare il futuro dei cittadini e dei territori della Provincia, guarda caso, si sfalda mettendo in evidenza tutti i maldipancia di un centrosinistra frazionato da correnti e da scarsa capacità di governo”. Lo ha scritto in una nota il gruppo provinciale del Pdl dopo la quarta volta che è venuto meno il numero legale del consiglio provinciale. “L’ultimo esempio: l’odierno consiglio provinciale – che doveva discutere sia sulla “gabella” per la Perugia-Bettole che l’ennesimo carrozzone con soldi pubblici sulla gestione energetica – è andato tragicamente deserto. Senza numero legale. Con una maggioranza allo sbando. Tutto questo a discapito dei tantissimi cittadini di Perugia e del territorio che aspettavano una presa di posizione forte contro la gabella sulla Perugia-Bettolle, come fatto già dalle associazione di categoria, dai comitati civici e dai sindaci stessi. Altro che amministrazione di “area vasta”. La Provincia dimostra di essere l’ultima istituzione a scendere in campo. Ma la prima davanti alle telecamere”.



http://www.provincia.perugia.it/web/guest/news/perugiainforma/dallaprovincia/news/-/journal_content/56_INSTANCE_CGja/10421/521887

giovedì 19 maggio 2011

Sorcini (PDL): tra autocritica e nuove sfide!

“Soddisfatti i Consiglieri Provinciali del PDL per l’andamento delle elezioni amministrative con particolare riferimento ai risultati di Assisi e Nocera. Da una parte, infatti, viene valorizzato il quotidiano lavoro dei Consiglieri sui territori e, dall’altra, le nuove amministrazioni saranno elemento essenziale e prezioso per un confronto politico-istituzionale e per un’azione sinergica di area vasta. Quando i candidati sono la migliore espressione del territorio e si presentano al giudizio degli elettori con l’umiltà e le idee chiare in termini di programmi, vengono premiati con il consenso dei cittadini.

Certamente il quadro nazionale ci impone una serie di riflessioni e di autocritiche. L’elettorato umbro dimostra stanchezza e voglia di cambiamento nelle realtà governate da sempre dal centro sinistra. Adesso occorre cominciare a costruire da subito un percorso virtuoso che crei una valida alternativa per Perugia e per la Regione, dove diventa assolutamente centrale, nel tema dello sviluppo economico ed occupazionale, il potenziamento infrastrutturale del territorio, sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo”.

Perugia, 19 maggio 2010

Il Capogruppo del PDL

Piero Sorcini

Capitale europea cultura - "Accelerare i tempi del progetto di candidatura"

Perugia, 17 maggio ’11 – Accelerare i tempi del progetto per la candidatura di Perugia e del suo territorio a capitale europea della cultura 2019. L’invito giunge dalla terza Commissione consiliare della Provincia di Perugia che, nei giorni scorsi, è tornata a riunirsi per conoscere lo stato dell’arte in merito alla partecipazione del nostro territorio a questa importante competizione internazionale. Alla riunione ha preso parte anche l’assessore provinciale alla cultura che ha riferito sugli ultimi sviluppi della vicenda, ovvero la presa in carica del coordinamento dei lavori da parte della Regione Umbria e la formalizzazione del Comitato promotore, di cui fanno parte le due Province e le città con popolazione superiore a 15.000 abitanti. A suo avviso, l’anno e mezzo che ci separa dalla preselezione delle candidature “rappresenta un tempo congruo per poter lavorare al progetto che, ricordiamo, interessa le città di Perugia e Assisi e il loro territorio circostante”. Ma, in particolare dalle fila dell’opposizione (i cui esponenti per primi hanno stimolato l’Ente provinciale a cogliere la sfida della “Capitale europea 2019”), sono stati manifestati malumori circa il ritardo a loro avviso accumulato dall’Umbria sul piano della progettazione. “Siamo in netto ritardo – è stato sostenuto da alcuni membri del Pdl -; occorre comprendere appieno l’importanza che riveste questa partita, in cui l’obiettivo da raggiungere è tanto importante quanto l’iter che accompagna la costruzione della candidatura. Da qui al 2019, se si sarà in grado di muoversi con intelligenza, si potranno muovere enormi interessi economici”. Ma a giudizio degli stessi esponenti del Pdl e di alcuni membri di maggioranza, sul soggetto che dovrà occuparsi della progettazione non dovrà gravare la burocrazia: “Serve un comitato snello – è stato detto in Commissione – composto da membri tecnico-scientifici di alta qualità, in grado di costruire una candidatura convincente ed efficace che faccia sentire i benefici sul territorio”. E a tale proposito è stata accolta con grande soddisfazione la notizia che nell’ambito di tale iniziativa, a giugno Assisi e Perugia ospiteranno un convegno con i più grandi architetti di fama mondiale. “Dobbiamo lavorare all’unisono – ha concluso il presidente della terza Commissione – nello spirito che fin dall’inizio ha contraddistinto la nostra idea di progetto, e come se fossimo già stati investiti del ruolo di Capitale europea. Occorre mettere a valore tutto il patrimonio storico, artistico, folklorico ed etno-antropologico proprio della nostra area vasta”. I lavori della Commissione si sono conclusi con l’impegno di fissare a breve un confronto con l’Assessorato regionale alla cultura.

http://www.provincia.perugia.it/web/guest/news/perugiainforma/primopiano/news/-/journal_content/56_INSTANCE_CGja/10421/518980

giovedì 28 aprile 2011

Sicurezza - Pdl "Solidarietà con i carabinieri di Grosseto, controlli dei rave party sui nostri territori con il coinvolgimento della Polizia Provinci

Cittadino e Provincia) – Perugia 27 aprile - “Preso atto di quanto accaduto nella giornata del 25 aprile u.s. – afferma un ordine del giorno del capogruppo del Pdl nel Consiglio Provinciale di Perugia - quando una pattuglia dei carabinieri a Sorano, vicino Grosseto, procedendo al controllo di una autovettura con a bordo 4 giovanissimi (3 dei quali minorenni) di ritorno da un rave party, veniva aggredita dagli stessi a seguito di un verbale per guida in stato di ebbrezza; delle gravissime condizioni in cui versano gli agenti coinvolti, aggrediti a colpi di bastone dai giovani aggressori che, subito dopo il fatto, prendevano la fuga dopo aver avuto la freddezza di sottrarre i verbali di accertamento onde evitare di essere rintracciati; Considerato che: seppur senza arrivare a tali livelli di brutalità e violenza, spesso e volentieri si registrano episodi di aggressione e contestazione nei confronti delle Forze dell’Ordine da parte di giovani e giovanissimi complice il branco, l’alcool e le droghe. Si deve registrare con estrema preoccupazione un crescente sentimento di intolleranza e di contrapposizione nei confronti delle Forze dell’Ordine, presumibilmente presupposto di una nuova terribile cultura trasgressiva di non rispetto delle regole ; gli Agenti della Forza Pubblica svolgono il loro lavoro in condizioni spesso estreme, certamente a fronte di retribuzioni inadeguate al rischio ed all’impegno, ma con il senso di responsabilità e di sacrificio al quale l’intera comunità deve rendere merito; - come tristemente constatato in altri casi, si è pronti a dubitare dell’operato degli agenti e a mettere questi sul banco degli imputati qualora da fatti del genere si determinino conseguenze drammatiche in capo agli aggressori - in concomitanza a fatti del genere si pone anche il problema dei rave party, feste di indisturbato uso di alcool e droga, verso i quali deve necessariamente essere prevista una rete di controlli molto più pressante e convincente di quella attuale, certamente con l’ausilio delle famiglie che non possono non cercare di sapere dove passa la notte il proprio figlio minorenne il sottoscritto consigliere chiede che: Il Consiglio Provinciale di Perugia, nell’esprimere piena solidarietà alle Forze dell’Ordine ed, in special modo, testimoniando amicizia, gratitudine e vicinanza ai militari coinvolti e alle rispettive famiglie, auspica un doveroso giro di vite sul fronte del controllo, con il convincimento che anche la Polizia Provinciale pur nell’ambito delle proprie funzioni e competenze possa dare un fattivo contributo”.

giovedì 14 aprile 2011

Recuperiamo l'identità di Perugia a partire da : Urbanistica

Contro la città compatta, contro indici di edificabilità propri delle grandi metropoli, per una densità abitativa che si rapporti alla superficie del nostro comune (il quinto in Italia per estensione) ed alla sua popolazione (162.000 abitanti). Per una città diffusa che ricordi e rappresenti la nostra cultura e la nostra tradizione contadina di " case sparse". Per case con più giardini e meno balconi. Per una migliore qualità della vita, progettiamo una città a nostra misura.

" Il Villaggio della Terza Età : Io penso al mio futuro"

L’Italia si colloca al secondo posto dopo la Svezia come paese più vecchio del mondo con il 16.1% di ultrasessanta cinquenni, oltre 10 milioni di cittadini. L’Umbria, la nostra regione, contende alla Liguria il primato nella classifica degli anziani con circa 200 mila “over 65”. Se non affronteremo concretamente la crescente incidenza della terza età si prospetta la certezza di una ingovernabile emergenza. Una popolazione di circa duecentomila ultra sessantacinquenni non può rappresentare una “questione anziani” intesa solo in senso negativo, in termini cioè di peso per la finanza pubblica o come un’emergenza da affrontare; deve invece costituire la sfida su cui misurarci nei prossimi decenni per strutturare in termini innovativi e di evoluzione quello che al contrario è un elemento costitutivo della nostra società. D’altra parte gli anziani degli anni a venire poco avranno in comune con quelli di oggi o di decenni passati. Le generazioni del dopoguerra hanno vissuto una scolarizzazione e una qualità della vita non confrontabili con quelle attuali. Molti anziani costituiscono comunque un serbatoio di risorse per la collettività in quanto capaci non solo in attività socialmente utili, ma memoria per le nuove generazioni di conoscenze e tradizioni dal sapore antico. L’escusione sociale, l’isolamento, l’inattività che ha caratterizzato e minato il modo di invecchiare delle popolazioni industrializzate, dovrà essere sostituito da uno scenario futuro diverso che si adegui a un raggiunto e migliore livello di vita riavvicinando i nuovi limiti di età funzionale a quelli dell’età sociale, uno spazio di tempo tutto da inventare e da percorrere. Mentre la durata media della vita si è allungata, le reti primarie di solidarietà si sono incrinate, a cominciare dalla tipologia delle famiglie tradizionali in cui coesistevano più generazioni. Oggi la tendenza all’autonomia rende ancora più critico il rapporto di solidarietà tra genitori anziani e figli adulti, anche in considerazione di un mutato modello economico-professionale. In questi ultimi anni sono aumentate le richieste per accedere alle case di riposo pubbliche o private. Una ricerca affannosa con lunghe liste di attesa, pur nella considerazione che gli “ospizi” rappresentano nel cuore e nell’immaginario della gente un luogo dove si rinchiudono gli anziani rimasti soli o non più autosufficienti. Un triste destino per tutti: rimorso per i figli, avvilente bilancio di una vita per i nostri cari. Occorre un progetto che integri le attuali offerte e risolva la questione strutturalmente ponendo gli anziani a rango di protagonisti. Il villaggio degli anziani, un campus per pensionati, sul modello delle “cittadelle universitarie” può rappresentare una scelta alternativa e non un ripiego a contingenti necessità personali e familiari. Una struttura ricettiva con appartamenti e servizi, spazi verdi e luoghi comuni di ritrovo, dove gli anziani possano ancora misurare le proprie capacità, certi di avere una assistenza coordinata ed organizzata, senza rinunciare ai propri stili di vita, ai propri ritmi, alla libertà personale. Un’urgenza simile non si risolve aggiungendo qualche posto letto nelle case di riposo o con delle micro residenze assistite. Serve un salto di qualità, delle idee nuove. Un villaggio nella città, un centro residenziale con tutti i servizi ottimizzati alla funzionalità, all’economicità di esercizio, alle specifiche esigenze dell’anziano. Non dovrà essere una struttura necessariamente pubblica ma costruita e gestita da privati e società compartecipate. Gli imprenditori che crederanno su questo progetto potranno garantire nelle forme societarie ed associative più consone, la sua realizzazione attraverso piani attuativi di iniziativa privata. L’amministrazione Comunale, anche concorrendo all’elaborazione di nuove normative, potrebbe promuovere il progetto e favorire con delle convenzioni l’acquisizione di idonei siti, utilizzando gli strumenti di iniziativa pubblica previsti per la realizzazione di insediamenti produttivi e residenziali. Potremo presto investire il nostro futuro sul “Villaggio Ideale”, un rifugio sicuro, attrezzato e protetto dove trascorrere serenamente una fase nuova della nostra esistenza, non soli ed emarginati ma in stretta relazione con gli altri coetanei. Un grande passo per cambiare alla radice i concetti di assistenza ed accoglienza per la terza età. Ordine del giorno presentato in Consiglio Piero Sorcini Aderisci al progetto “Il Villaggio per la terza età”, costituiremo un comitato che promuova e favorisca la sua realizzazione. Sono a tua disposizione per ulteriori approfondimenti e per informarti sulle iniziative che abbiamo intenzione di intraprendere nei prossimi mesi.

venerdì 8 aprile 2011

giovedì 7 aprile 2011

Piero Sorcini: "Bisogna cambiare mentalità"

Mercoledì 30 Marzo 2011 18:51 Scritto da Elena Testi E' stato approvato a maggioranza, da parte dei membri della seconda Commissione consiliare permanente, il bilancio di previsione 2011 della Provincia di Perugia, a questo ha dato dare parere contrario il Pdl. A spiegare meglio le motivazioni che hanno portato a questa decisione è il capogruppo del Pdl in provincia, Piero Sorcini, che alla domanda come mai il centro-destra si è trovato in contrapposizione con la maggioranza per ciò che concerne il Bilancio di previsione? Ha risposto:“Il problema principale è la mentalità della stessa amministrazione che ha come unica giustificazione quella di lamentarsi dei tagli apportati dal Governo. Bisogna ammettere che questi effettivamente ci sono, ma dobbiamo anche sottolineare che il momento che stiamo attraversando è di profonda crisi economica e che lo stesso Esecutivo nazionale si pone come obiettivo quello di effettuare delle scelte razionali. Un esempio, per comprendere meglio il concetto che voglio esprimere, è il numero delle scuole medie superiori presenti nella provincia di Perugia, che ammonta a 114 sedi. Una cifra troppo alta e che rischia di comprometterne la qualità. Si dovrebbe optare per un accorpamento, di modo che vi sia, da una parte una razionalizzazione dei costi e, dall'altra, un accrescimento della qualità, che vada tutta e solo a beneficio del cittadino. Dobbiamo imparare a effettuare delle scelte intelligenti e a cercare di investire i soldi pubblici nel migliore dei modi, così che non ci siano sperperi inutili”. Quali gli esempi più lampanti di sprechi nella provincia?“Basta guardare il parco di Santa Margherita (oasi naturale alle porte di Perugia ndr) che non viene assolutamente sfruttato, ma che alle tasche dei cittadini costa ben 100.000 euro annui solo per il taglio dell'erba. Un altro esempio può essere l'Isola Polvese che ha dei costi di gestione altissimi ma che non dà la risposta, in termini di turismo e quant'altro, che dovrebbe”.Secondo lei il federalismo in che modo potrà cambiare le cose in Umbria?“Per la nostra regione sicuramente il federalismo è una grande sfida, ma potrebbe anche essere una svolta importante, che può portare ad una presa di responsabilità da parte delle amministrazioni. Tutto ciò deve però essere figlio di un cambiamento che parte dalla volontà di voler gestire la cosa pubblica nel migliore dei modi”.Se si parla invece di Provincia e della sua utilità, lei cosa risponde?“La Provincia deve essere un ente super partes che decide ciò che è meglio per i vari Comuni, prendendo delle scelte autonome che mirino a riqualificare il territorio nella maniera più opportuna. Se tutto questo non avviene allora è un ente inutili che deve essere soppresso”. http://www.lagoccia.eu/politica/2099-piero-sorcini-qbisogna-cambiare-mentalitaq.html

PERUGIA/ENERGIA: PROVINCIA APPROVA ODG SU FONTI RINNOVABILI

(ASCA) - Perugia, 11 mar - Un ordine del giorno in merito al Decreto del Governo sulla energia da fonti rinnovabili e'stato approvato dal Consiglio della provincia di Perugia all'unanimita' con 18 voti. La discussione era nata da due Odg presentati dal capogruppo del Pd Giampiero Rasimelli e dai capigruppo del Pdl Piero Sorcini e da Franco Asciutti della lista omonima. Tutte le forze hanno concordato sulla necessita' di ''attivare una rapida indagine per conoscere la situazione delle autorizzazioni in corso in materia di nuovi impianti destinati alle energie rinnovabili e quali ripercussioni puo' avere l'approvazione del decreto nel territorio, a sviluppare una forte iniziativa della Provincia di Perugia insieme con le altre istituzioni regionali e ai parlamentari umbri, al fine di ottenere un nuovo sistema di scadenze nel 2011/2012 in modo da rimodulare un piu' graduale, razionale ed efficace percorso di riordino del settore a vantaggio delle imprese che hanno investito, dei lavoratori e dei cittadini''. Nel dibattito che ha preceduto l'approvazione del testo, e' emersa la preoccupazione della maggioranza che le energie rinnovabili ''diventino ''di nicchia', il governo ''deve valutare meglio la normative eliminando le scadenze draconiane''. La maggioranza ha anche evidenziato ''le enormi contraddizioni della normativa sin da quando e' nata'' e ''l'importanza delle energie alternative per la preservazione dell'ambiente'', considerando anche il fatto che ''ci sono delle imprese che hanno investito nel settore e che sono molto preoccupate''.Manifestata anche la forte preoccupazione per una scelta politica che porta al nucleare. Dall'opposizione hanno invece ricordato che ''non si possono mettere in campo risorse sproporzionate per tecnologie non avanzate, che non sono in grado di farci risparmiare'' e che ''lo stesso Prodi invito' a rivedere la politica degli incentivi, considerando che emerge prepotente, viste certe ''furbate' ad opera di societa' smaliziate, la necessita' di regolamentare la speculazione nel settore''.L'opposizione ha anche ricordato che ''finalmente con il decreto sono previste delle pene per gli approfittatori'' e che ''sul problema delle energie rinnovabili ci siamo buttati in maniera garibaldina, rovinando molto spesso il patrimonio agricolo''. Per l'assessore provinciale alla Valutazione ambientale Carlo Antonini il decreto e' ''uno scivolone che non ha tenuto conto di certi importanti fattori. La finanza e' in fibrillazione, c'e' un rischio default per le imprese, sono messi a repentaglio 120mila posti di lavoro. http://www.asca.it/regioni-PERUGIA_ENERGIA__PROVINCIA_APPROVA_ODG_SU_FONTI_RINNOVABILI-588973--.html